Storia del Bulldog
Il Bulldog nacque in Oriente e nel VI secolo fu introdotto in Europa e in particolare nelle Isole Britanniche. Era un molosso dal corpo tozzo e dalla grande testa; in Gran Bretagna fu poi incrociato con i cani locali e divenne ancora più forte rispetto alla razza giunta dall’Oriente. I primi molossi sono differenti dall’attuale bulldog che dai suoi predecessori ha di sicuro ereditato la forza. Questa razza rappresentava un orgoglio per la nazione inglese.
Il Bulldog come cane da combattimento
Già dal lontano 1200, in Inghilterra, il Bulldog era utilizzato per i combattimenti addirittura tra tori. Il suo nome deriva proprio da bull che significa toro e dog, cane. Era talmente feroce e resistente al dolore da essere considerato adatto a questa assurda lotta che durò fin troppi anni, appassionando le generazioni dell’epoca.
Con il passare dei secoli si cercò di selezionare questa razza creandone una considerata ancora migliore per il combattimento: zampe più corte e quindi maggiore agilità, prognatismo del muso, naso talmente rugoso da svolgere una funzione ben precisa, ovvero di non permettere al sangue del toro che si affrontava, di essere un problema per la respirazione; perciò le sue rughe avevano la funzione di non disturbare il cane ma al contrario, di favorirlo durante i combattimenti, trattenendo il sangue dell’avversario e proseguendo nella lotta.
Anche per questa caratteristica, considerata positiva, divenne una razza ancora più adatta al combattimento con i tori. La fama di questo cane era perciò sempre più conosciuta ed apprezzata grazie alla sua forza taurina, considerata un pregio in quel periodo.
Legge contro il combattimento tra cani
Nel 1835, il governo inglese promulgò una legge con la quale vietò il combattimento di questi cani, vista l’estrema barbarie alla quale si era giunti; purtroppo e per diverso tempo, i combattimenti continuarono anche in clandestinità; ci fu però anche chi amava questa razza e voleva porre una fine alle lotte e alla violenza, perciò si iniziò a crearne una con caratteristiche più docili e dal carattere equilibrato, escludendo gli esemplari nervosi e scostanti.
Il Bulldog non è un cane violento
Nel 1859, il Bulldog non era presente alla prima esposizione canina, essendo considerato un cane troppo feroce. Ci fu quindi un periodo nel quale rischiò addirittura l’estinzione.
Nel 1864 viene fondata un’associazione a difesa di questi cani considerati per troppo tempo cattivi e violenti; l’associazione asseriva invece che la loro indole non fosse malvagia ma che anzi, si comportava in modo docile e mansueto ed era adatto alla compagnia.
Il bulldog inglese ancora oggi si presenta tozzo, muscoloso, ha gli arti corti e massicci; ha una grande testa, orecchie piccole, il muso schiacciato e all’insù; le sue grosse labbra sono calanti sulla parte inferiore della bocca. Dietro l’aspetto da molosso, si cela un cane dal carattere mite ed adatto a vivere con una famiglia che gli voglia bene. E’ un cane dal carattere così bonario da essere consigliato anche a chi ha bambini.